La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità vissuta e interpretata da ragazzi delle superiori. È questo il senso del progetto “Sono inclusivo” ideato dalle associazioni SON-Speranza Oltre Noi e CBM Italia e realizzato in collaborazione con il liceo scientifico Volta di Milano.
(Nelle foto, un gruppo di studenti del liceo Volta nel corso di un evento [2019] della “Società di lettura”, un progetto realizzato dalla Biblioteca del confine della Fondazione Casa della carità)
Un gruppo di venti studenti delle classi terze, quarte e quinte sarà coinvolto, nei prossimi mesi, in un percorso formativo sulle tematiche della disabilità e della Convenzione approvata dalle Nazioni Unite nel 2006. Obiettivo dell’iniziativa è portare i giovani liceali a ideare, in chiave personale, una propria performance da presentare nel corso di un evento pubblico, che si terrà nel prossimo mese di giugno. Gli elaborati, come ad esempio foto, video, testi, poesie, letture, canzoni, opere d’arte, dovranno rappresentare un articolo della Convenzione ONU precedentemente scelto dall’alunno.
Ad aiutare gli studenti del Volta le proposte di SON e CBM, tra incontri, laboratori ed esperienze, appositamente pensate per fornire ai ragazzi strumenti e contenuti tanto sulla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità quanto su come sia possibile viverla nella quotidianità, ragionando su diritti umani e responsabilità individuali e collettive.
Si inizia il 31 gennaio con una prima riflessione condotta da don Virginio Colmegna, socio fondatore di SON, su come la persona con disabilità sia una risorsa per guardare e progettare una società più inclusiva e socialmente responsabile. Un secondo incontro in febbraio, a cura di CBM Italia, sarà incentrato sul rapporto tra disabilità e diritti con l’intento di capire come si possano tradurre nel quotidiano gli articoli della Convenzione ONU.
Tra marzo e aprile si terranno quattro laboratori esperienziali che metteranno gli studenti in relazione con la disabilità attraverso l’arte, la danza, lo sport e la condizione di non vedenti. Successivamente, in maggio, i venti liceali saranno coinvolti in un’attività teorico-pratica che li vedrà dapprima formati alla lettura ad alta voce e poi diventare essi stessi formatori e protagonisti nei confronti di alunni più giovani, vale a dire dei bambini di una scuola primaria, cui illustrare i contenuti di alcuni libri sulla disabilità.
Per concludere, in giugno, il già citato evento finale di “Sono inclusivo” dove i ragazzi presenteranno la loro libera interpretazione e rielaborazione di un articolo della Convenzione ONU come frutto del lavoro svolto nel corso di questo spezzone di anno scolastico.