La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità vissuta e interpretata da ragazzi delle superiori. È questo il senso del progetto “Sono inclusivo” ideato da SON e CBM Italia onlus e realizzato in collaborazione con il liceo scientifico Volta di Milano.
Un gruppo di venti studenti delle classi terze, quarte e quinte è stato coinvolto, tra gennaio e giugno 2022, in un percorso formativo sulle tematiche della disabilità e della Convenzione approvata dalle Nazioni Unite nel 2006. Obiettivo dell’iniziativa è stato portare i giovani liceali a ideare, in chiave personale, una propria performance da presentare nel corso di un evento pubblico tenuto a fine anno scolastico. Gli elaborati, come ad esempio foto, video, testi, poesie, letture, canzoni, opere d’arte, rappresentano un articolo della Convenzione ONU precedentemente scelto dall’alunno.
Ad aiutare gli studenti del Volta le proposte di SON e CBM, tra incontri, laboratori ed esperienze, appositamente pensate per fornire ai ragazzi strumenti e contenuti tanto sulla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità quanto su come sia possibile viverla nella quotidianità, ragionando su diritti umani e responsabilità individuali e collettive.
Il percorso formativo è iniziato in gennaio con una prima riflessione condotta da don Virginio Colmegna, socio fondatore di SON, sul tema di come la persona con disabilità sia una risorsa per guardare e progettare una società più inclusiva e socialmente responsabile. Un secondo incontro in febbraio, a cura di CBM Italia, è stato incentrato sul rapporto tra disabilità e diritti con l’intento di capire come si possano tradurre nel quotidiano gli articoli della Convenzione ONU.
Ad aprile si è tenuto il primo laboratorio nel quale ragazze e ragazzi sono stati coinvolti in un workshop multisensoriale condotto dalla storica dell’arte Selene Carboni, specializzata in educazione tattile per non vedenti. Obiettivo del laboratorio: sensibilizzare gli studenti sulla disabilità visiva, in particolare mettendosi nei panni di una persona priva del senso della vista e dovendo quindi attivare altre percezioni per relazionarsi con lo spazio e le persone. Per mezzo di attività pratiche come camminare al buio, manipolare la creta e ricreare opere famose in tableau vivant (quadri viventi), i ragazzi hanno potuto scoprire una nuova e potente modalità di comunicazione basata sull’esperienza diretta e sul fondamentale senso del tatto.
Tra aprile maggio si sono tenuti altro quattro laboratori.
Baskin – Incontri teorici con allenatori e giocatori che spiegano questa nuova disciplina sportiva pensata per permettere a persone con e senza disabilità di giocare nella stessa squadra, ma anche partite disputate in prima persona per fare esperienza diretta di un’attività ispirata al basket pur con proprie caratteristiche e peculiarità. In collaborazione con: Sanga Milano e Roberto Anzivino.
Lettura ad alta voce – Esercizi e attività sull’utilizzo della voce per imparare a leggere storie a bambini con o senza disabilità, tra capacità di intonazione, gioco, mimica. Una volta formati, i ragazzi del Volta metteranno in pratica quanto appreso nel laboratorio leggendo storie di inclusione a bambini delle classi quarte della scuola primaria San Mamete dell’istituto Comprensivo G.B. Perasso. In collaborazione con: Fondazione Casa della carità.
Sci come terapia – Incontri e prove pratiche, con ausili specifici, per capire che l’accessibilità allo sport, allo sci nello specifico, rappresenta un’opportunità per la crescita e l’espressione delle persone con disabilità, oltre che un diritto educativo. In collaborazione con: Andrea Borney – LYMPH FOUNDATION e Loredana Savoye Volontaria aspert, referente volontari per la Valle d’Aosta Special Olympics Italia.
Danza inclusiva – Esperienze di danza multisensoriale per conoscere il proprio corpo nei suoi limiti e successi, indipendentemente dalla condizione di partenza psicofisica. In collaborazione con: Ingrid Gregoric – Move in dance.
Il 31 maggio si è tenuto l’evento conclusivo.