A partire da dicembre 2023 un po’ di cose sono successe nel Giardino in movimento di SON. Dopo la messa a dimora dei cespugli di aromatiche, degli iris e delle due rose donate dal Real Giardino, a gennaio finalmente abbiamo cominciato a fare un po’ di ordine.
La prima cosa che bisogna fare è estirpare l’eccesso di romice (Rumex obtusifolius) che nel frattempo si è diffuso con tutta la sua vivacità, occupando intere sezioni del giardino.
Lavoraccio…
Il romice è una pianta che ha una radice a fittone robustissima, che penetra nel terreno fino a 20/30 centimetri. Estrarla è piuttosto faticoso e, dato che il terreno è compatto perché non è stato fresato, bisogna dare un bel colpo di piccone, fare leva ed estrarre quello che si può. È una bella pianta con le sue foglie lunghe che formano dei cespuglietti di un bel verde brillante e le spighe rossastre. Si mangia nei ripieni o in frittata, la radice si usava per tingere di giallo i tessuti e ha proprietà fitoterapiche, ma siamo obbligati a contenerla altrimenti, in men che non si dica, non ci saranno più spazi calpestabili sul prato e l’erba non riuscirà a crescere.
“Contenerla” significa che vedremo di fare in modo che qualche bel cespuglietto rimanga a far mostra di sé qua e là, ma senza esagerare! E poi vuoi mettere che buone frittatine?
Comunque abbiamo già lavorato intorno allo spazio che sarà quello della casetta e stiamo procedendo in avanti. Con noi c’è l’impareggiabile Alessandro, un volontario bravissimo, una bomba di energia che piccona radici di romice, costruisce, sega, avvita, scava buche e tutto quello che serve, quando serve.
Una volta riempite le prime due carriole di romice si è posto il problema della costruzione della compostiera. Giusto il tempo di arrivare in SON il giorno dopo e abbiamo incrociato un’impresa che stava montando i nuovi infissi in un condominio proprio dall’altra parte della strada. Abbiamo visto che accatastavano dei meravigliosi pallet (di quelli ben robusti) e assi in quantità. Siccome chiedere non costa niente abbiamo domandato se quel bellissimo legname sarebbe finito allo smaltimento et voilà! abbiamo avuto tutto il materiale che ci serviva e di ottima qualità.
In tre ore Alessandro ha adattato una struttura in legno e costruito la nostra compostiera che è già in opera
Adesso dove c’è la compostiera non ci rimane che proteggere dal sole e rendere piacevole alla vista anche quell’angolino: una struttura leggera con un rampicante sarà sufficiente.
Oltre alle piante donate dal Real Giardino, abbiamo messo a dimora anche degli anemoni giapponesi (Eriocapitella hupehensis) donati da Villa Lonati (Comune di Milano), degli iris giapponesi (Iris japonica) e due piantine di acanto (Acanthus mollis) nate da seme.
A parte gli anemoni giapponesi, che sono una sciccheria, finora abbiamo messo a dimora piante facili, decisamente autonome, per cominciare a definire le aree. Cominceremo presto con le piante da orto, i bulbi, le semine, a cercar piante in dono o scambio, magari qualche acquisto.
Bisogna cominciare a mettere dei cartellini, perché è inverno e bisogna ricordarsi cosa si è piantato e dove. E bisognerà fare anche un piccolo adattamento del vascone per la coltivazione rialzata per chi è in carrozzina o fatica a piegarsi affinché sia in opera in primavera oltre che costruire vasche di coltivazione a terra per i bambini.
Nel frattempo, tra una cosa e l’altra, continuiamo a estirpare romice…